Le Coincidenze Significative & Insight Cinderella dreams
.
La sincronicità è basata su altri postulati che, nella vita di tutti i giorni, si traducono come: pensare a una persona e poco dopo ricevere una telefonata che ne porta notizie; nominare un numero e vedere passare una macchina con lo stesso numero impresso sulla carrozzeria; leggere una frase che ci colpisce e poco dopo sentircela ripetere da un'altra persona etc.; che talvolta danno la netta impressione d'essere accadimenti precognitivi legati a una sorta di chiaroveggenza interiore, come se questi segnali fossero disseminati ad arte sul nostro percorso quotidiano per "comunicare qualcosa che riguarda solo noi stessi e il nostro colloquio interiore". Una sorta di risposta esterna, affermativa o negativa, oggettivamente impersonale e simbolicamente rappresentata./ fonti wikipedia.
La mia vita è stata disseminata da intuizioni più o meno azzeccate. Non ho mai smesso di credere della divina provvidenza che tanto il Manzoni celebrava nei suoi Promessi Sposi. Seguire la scia degli eventi senza forzare la mano. Mi sono ripromessa da grande che non avrei mai ricreato con gli stessi schemi mentali la mia futura Velia. Mentre mi preparavo al salto di qualità avvertivo la consapevolezza che potevano materializzarsi di fronte a me tantissime opportunità
Guardandomi allo specchio fuoriescono sorrisi inaspettati. Era un giorno di giugno e correva l'anno 1996.
Tornavamo in Inghilterra per la seconda volta senza uno straccio di lavoro ma con una casa pagata per tutto il mese di luglio. Sull'aereo raccontavo del sogno che mi ero fatta: che saremmo andati a lavorare un ristorantino sulle montagne con tanti cottage e finestre all'inglese un bel camino a scaldarci. "certo se si va in Inghilterra le finestre saranno all'inglese no? E poi dove l'hai viste ste montagne?" Mi presero in giro per un bel pò...
La vita sa sempre sorridere ai giovani che se portano con sè la divina scintilla dell'ottimismo. Volo Roma Fiumicino per Machester con direzione Lincoln. All'aeroporto noi avevamo prenotato un taxi, la signorina al desk ci disse che ci sarebbe venuto incontro il tassista bastava che aspettassimo tutti lì di fuori. Ed ecco che arrivo un signore sulla sessantina "Siete i ragazzi che vengono da Roma? " "si siamo noi" Io ero totalmente sorpresa che fosse un tassista italiano "Oggi grande giornata persino un italiano che ci porta a casa!" Salimmo in auto tutti felici mentre Nino il tassista ci aggiustava i bagagli nel retro dell'automobile. Una volta salito dallo specchietto retrovisore ebbe modo di guardarmi in faccia "scusate ragazzi c'è qualcosa che non mi quadra ma la ragazza non era inclusa nel gruppo" IO lo guardai con aria sorpresa "scusi quando abbiamo prenotato il taxi non di certo abbiamo specificato il sesso dei clienti" "No mi scusi signorina lei non ha capito io sono venuto a prendere tre ragazzi che vengono da Roma dalla scuola alberghiera Di Amatrice e appunto lei che c'entra??" A parte l'imbarazzo iniziale e le risa che sembravano non finire più ci ritrovammo a scendere da quell'auto in meno di 3 secondi. Dall'altro lato della strada ecco in tre ragazzi Ciccio, Gino & Alessio in attesa del loro nuovo padrone di lavoro. Spendemmo 20 minuti di tempo per scusarci dell'equivoco. Cavolo era stata io la prima a salire in auto convinta che fosse la volta giusta.....eh si il tassista giusto. Ma Nino non mollò la presa, tirò fuori la sua business card e ci disse "va bene tornate a Lincoln e se in una settimana non trovate lavoro venite da me, io sto a Baslow, Peak District vicino Chesterfield. Ho un piccolo ristorante e sto cercando personale" Si pura coincidenza, una serie casi fortuiti fortemente significative. Il sogno del Ristorante in Montagna. La settimana successiva eravamo lì a Baslow "Welcome in the pretty village of Baslow, Coates in an easy stroll from Chatsworth, the home of the Duke & Duchess of Devonshire and just a short drive from the historical towns of Bakewell, Buxton and Ashbourne" Impressionante la reggia di Chatsworth era a soli 4 km. La si poteva intravedere dai ponti che univano le stradine. Avevo letto tanto su Giorgiana Cavendish antenata di lady D e sapere di essere lì era troppo COOL:
Ma io non ero Giorgiana Cavendish duchessa del Devonshire anche se ogni tanto me ne andavo là a dipingere e provare a disegnare col carboncino . Ero a Baslow lavavo ininterrottamente per 18 ore al giorno. Facevo la domestica a Ciccio, Gino e compagnia bella. Gli executive chef duravano poco più di un mese. La brigata era simpatica, il posto da fiaba ma il lavoro massacrante. Nino ci aveva "relegati" al piano superiore del ristorante in un bungalow con camera e doccia senza servizi igienici. Sono stati tre mesi assurdi. Andavo al Chesterfield College ogni martedì mattina a studiare l'inglese che si sarebbe poi confuso con lo "slang" parlato al ristorante. Una sera mentre cercavo di uscir fuori incolume da un megapentolone sporco di grasso sentii per caso il proprietario che diceva agli altri "si effettivamente la tengo perchè mi fà pena, pulisce, rassetta ma è di una lentezza che a me fà venire i nervi" Fu lì che capii che in Inghilterra gli inglesi sono velocissimi nel pulire....non risciacquano mai nulla, non sgrassano e non igienizzano. Mi ricordo che andai a farmi la doccia e ci rimasi sotto per ben 20 minuti a piangere in silenzio. Il giorno dopo al college ero stanca di scrivere quelle lettere ad uno sconosciuto Mr Smith come un improbabile segreteria che cercava di fargli sapere che il treno era stato rimandato. Chiesi alla Teacher "PLEASE oggi ci faccia fare un pensiero libero, non ci faccia correggere queste benedette lettere commerciali" Lei si mise a ridere e mi diede l'ok. Tornai al lavoro e dissi la mia. Io che chiamavo Nino "il babbo", perchè si intrufolava nelle cose nostre persino se eravamo andati al bagno quando appunto il bagno non l'avevamo. Ribadii che in Italia un posto come il suo lo avrebbero chiuso e che lo ringraziavo infinitamente della grande opportunità lavorativa che mi stava concedendo ma che purtroppo ero in balìa di una cucina dove nessuno faceva il proprio dovere. Pochi giorni dopo ci diede la splendida notizia "finalmente vi ho trovato casa, una semi-detached house ( una villetta bifamiliare) con giardino così sarete tutti indipendenti". Oh yes....quel martedì al college non ebbi molto da scrivere, il mio pensiero libero era solo uno non tanti avere una casa ma avere un cesso, Un bagno personale. Dopo 3 mesi trascorsi in bagni pubblici o ad aspettare che il ristorante aprisse. La Teacher si tirò su con una risata fragorosa dopo aver letto il tema del giorno "you are such a funny person" ed io "yes finally I will have a bathroom".
Ma che ne sapeva lei delle file intermittenti che si protraevano anche mezz'ore intere per andare a fare un goccio.......e non da bere! Da lì la nostra casa condivisa in 4 o 5 a seconda di chi venisse ospitato da Nino, non ha mai conosciuto pulizie a fondo perchè la moquette essendo ricettacolo di acari e polvere senza HOOVER il respirapolvere era una vera condanna. io costretta a fare lo slalom gigante tra file di panni e piatti delle cene consumate nel dopo lavoro notturno.
Una sera ci mettemmo a fare a gara a chi faceva le patatine fritte dalle forme più originali, praticamente lasciammo l'olio sul fuoco e puzzammo di fritto per mesi. Ricordo che persino il gatto rimase intossicato da tutto quel fumo nero...la Tracy...la nostra bianconera Tracy. Cambiò colore anche lei da quel giorno. Non la chiamai più "patatina" scappò di casa. Come la storia del pesce Romeo a doppia coda prese un colpo di freddo perchè qualcuno della brigata cambiò l'acqua fregandosene della temperatura troppo bassa. Marco ebbe la brillante idea di accostare l'acquario davanti alla stufetta per farlo riprendere ma Romeo tentò il suicidio senza la sua Giulietta.
Stessa sorte avversa ai coniglietti della GreenHouse. Il troppo freddo li ibernò.
Avevamo la lavatrice rotta. Una bella rottura perchè lavare a mano e poi andare a stendere fuori a circa -10°C non è che fosse tanto piacevole. Era più il tempo che cadevo a terra su quelle lastre di ghiaccio con la conca dei panni che alla fine buttavo acqua bollente sotto il filo da stendere. Marco non se lo poneva il problema, lui ogni 10 giorni comperava lenzuola nuove sennò portava quelle usate direttamente in lavanderia.
Marco era un portento. Era capace di stare ore davanti ad un film senza proferire parola. Io e lui andavamo pazzi per i film Bollywoodiani che ogni domenica ci propinava la Bbc. Eravamo gli unici a schiantarci dal ridere: se ne cadeva l'aereo, tutti morti schiantati al suolo dopo un esplosione da bomba atomica....però eccoli tutti truccati a terra manco mezza ferita....insomma era come vedere un cartoons indiano ma con le persone vere. C'era Giordano il cantante italiano latin lover, c'era Alessio simpatico e figo, Ciccio che mangiava a tutte le ore, Gino pacioccone e Giancarlo il gentleman. Io e Gianluca l'unica coppia in mezzo a questa gabbia di pazzi.
Nino che scassava, la moglie Rosemary che l'aveva con me dicendo che ero la classica italiana rompiballe e lamentona e poi LUPO....il cane che aveva dato nome al ristorante IL LUPO da Nino.
Poi c'era anche il mostro di Baslow, un mendicante barbone talmente nero che l'unica cosa che gli vedevi erano gli occhi. Noi avevamo un pò terrore ma in fin dei conti non avrebbe fatto male a nessuno. Lo trovarono morto in una caverna del posto sopreso dal freddo e dalla neve che cadde copiosa quel dicembre 1996.
E poi il pensiero a Sarah, a Liz e David anche loro lì con noi a combattere in quel di Baslow...
Il ristorante fù venduto anni più avanti e Nino e Rosesmary si traferirono nel sud dell'Inghilterra.
Per fortuna che Giordano ( ER MITO) ci disse di presentare il Cv alla Virgin Hotel.
Facemmo il colloquio a Febbraio 1997. Ci presero subito io al Ristorante Avensbury del Mickleover Court Hotel e Gianluca al ristorante italiano Stelline nell'omonimo Hotel. Ma eravamo a Derby......la Virgin Company era il sogno di una vita.
Giusto se vi trovate a Derby e vi dicono di non passare per Normanton Road....beh seguite il consiglio....se raccontassi questa di storia altro che coincidenza significativa si rivelerebbe la storia del secolo.
Cinderella's dreams....
Niente ricette con questo post.....devo ancora digerire la sogliola dello chef spagnolo JUAN che per "insaporirla" dovette lavarla col Fairy Liquid ( detersivo per i piatti). Se si sopravvive a queste esperienze si arriva di sicuro alla meta.....al primo pronto soccorso disponibile. Un bacione
La sincronicità è basata su altri postulati che, nella vita di tutti i giorni, si traducono come: pensare a una persona e poco dopo ricevere una telefonata che ne porta notizie; nominare un numero e vedere passare una macchina con lo stesso numero impresso sulla carrozzeria; leggere una frase che ci colpisce e poco dopo sentircela ripetere da un'altra persona etc.; che talvolta danno la netta impressione d'essere accadimenti precognitivi legati a una sorta di chiaroveggenza interiore, come se questi segnali fossero disseminati ad arte sul nostro percorso quotidiano per "comunicare qualcosa che riguarda solo noi stessi e il nostro colloquio interiore". Una sorta di risposta esterna, affermativa o negativa, oggettivamente impersonale e simbolicamente rappresentata./ fonti wikipedia.
La mia vita è stata disseminata da intuizioni più o meno azzeccate. Non ho mai smesso di credere della divina provvidenza che tanto il Manzoni celebrava nei suoi Promessi Sposi. Seguire la scia degli eventi senza forzare la mano. Mi sono ripromessa da grande che non avrei mai ricreato con gli stessi schemi mentali la mia futura Velia. Mentre mi preparavo al salto di qualità avvertivo la consapevolezza che potevano materializzarsi di fronte a me tantissime opportunità
Guardandomi allo specchio fuoriescono sorrisi inaspettati. Era un giorno di giugno e correva l'anno 1996.
Tornavamo in Inghilterra per la seconda volta senza uno straccio di lavoro ma con una casa pagata per tutto il mese di luglio. Sull'aereo raccontavo del sogno che mi ero fatta: che saremmo andati a lavorare un ristorantino sulle montagne con tanti cottage e finestre all'inglese un bel camino a scaldarci. "certo se si va in Inghilterra le finestre saranno all'inglese no? E poi dove l'hai viste ste montagne?" Mi presero in giro per un bel pò...
La vita sa sempre sorridere ai giovani che se portano con sè la divina scintilla dell'ottimismo. Volo Roma Fiumicino per Machester con direzione Lincoln. All'aeroporto noi avevamo prenotato un taxi, la signorina al desk ci disse che ci sarebbe venuto incontro il tassista bastava che aspettassimo tutti lì di fuori. Ed ecco che arrivo un signore sulla sessantina "Siete i ragazzi che vengono da Roma? " "si siamo noi" Io ero totalmente sorpresa che fosse un tassista italiano "Oggi grande giornata persino un italiano che ci porta a casa!" Salimmo in auto tutti felici mentre Nino il tassista ci aggiustava i bagagli nel retro dell'automobile. Una volta salito dallo specchietto retrovisore ebbe modo di guardarmi in faccia "scusate ragazzi c'è qualcosa che non mi quadra ma la ragazza non era inclusa nel gruppo" IO lo guardai con aria sorpresa "scusi quando abbiamo prenotato il taxi non di certo abbiamo specificato il sesso dei clienti" "No mi scusi signorina lei non ha capito io sono venuto a prendere tre ragazzi che vengono da Roma dalla scuola alberghiera Di Amatrice e appunto lei che c'entra??" A parte l'imbarazzo iniziale e le risa che sembravano non finire più ci ritrovammo a scendere da quell'auto in meno di 3 secondi. Dall'altro lato della strada ecco in tre ragazzi Ciccio, Gino & Alessio in attesa del loro nuovo padrone di lavoro. Spendemmo 20 minuti di tempo per scusarci dell'equivoco. Cavolo era stata io la prima a salire in auto convinta che fosse la volta giusta.....eh si il tassista giusto. Ma Nino non mollò la presa, tirò fuori la sua business card e ci disse "va bene tornate a Lincoln e se in una settimana non trovate lavoro venite da me, io sto a Baslow, Peak District vicino Chesterfield. Ho un piccolo ristorante e sto cercando personale" Si pura coincidenza, una serie casi fortuiti fortemente significative. Il sogno del Ristorante in Montagna. La settimana successiva eravamo lì a Baslow "Welcome in the pretty village of Baslow, Coates in an easy stroll from Chatsworth, the home of the Duke & Duchess of Devonshire and just a short drive from the historical towns of Bakewell, Buxton and Ashbourne" Impressionante la reggia di Chatsworth era a soli 4 km. La si poteva intravedere dai ponti che univano le stradine. Avevo letto tanto su Giorgiana Cavendish antenata di lady D e sapere di essere lì era troppo COOL:
Ma io non ero Giorgiana Cavendish duchessa del Devonshire anche se ogni tanto me ne andavo là a dipingere e provare a disegnare col carboncino . Ero a Baslow lavavo ininterrottamente per 18 ore al giorno. Facevo la domestica a Ciccio, Gino e compagnia bella. Gli executive chef duravano poco più di un mese. La brigata era simpatica, il posto da fiaba ma il lavoro massacrante. Nino ci aveva "relegati" al piano superiore del ristorante in un bungalow con camera e doccia senza servizi igienici. Sono stati tre mesi assurdi. Andavo al Chesterfield College ogni martedì mattina a studiare l'inglese che si sarebbe poi confuso con lo "slang" parlato al ristorante. Una sera mentre cercavo di uscir fuori incolume da un megapentolone sporco di grasso sentii per caso il proprietario che diceva agli altri "si effettivamente la tengo perchè mi fà pena, pulisce, rassetta ma è di una lentezza che a me fà venire i nervi" Fu lì che capii che in Inghilterra gli inglesi sono velocissimi nel pulire....non risciacquano mai nulla, non sgrassano e non igienizzano. Mi ricordo che andai a farmi la doccia e ci rimasi sotto per ben 20 minuti a piangere in silenzio. Il giorno dopo al college ero stanca di scrivere quelle lettere ad uno sconosciuto Mr Smith come un improbabile segreteria che cercava di fargli sapere che il treno era stato rimandato. Chiesi alla Teacher "PLEASE oggi ci faccia fare un pensiero libero, non ci faccia correggere queste benedette lettere commerciali" Lei si mise a ridere e mi diede l'ok. Tornai al lavoro e dissi la mia. Io che chiamavo Nino "il babbo", perchè si intrufolava nelle cose nostre persino se eravamo andati al bagno quando appunto il bagno non l'avevamo. Ribadii che in Italia un posto come il suo lo avrebbero chiuso e che lo ringraziavo infinitamente della grande opportunità lavorativa che mi stava concedendo ma che purtroppo ero in balìa di una cucina dove nessuno faceva il proprio dovere. Pochi giorni dopo ci diede la splendida notizia "finalmente vi ho trovato casa, una semi-detached house ( una villetta bifamiliare) con giardino così sarete tutti indipendenti". Oh yes....quel martedì al college non ebbi molto da scrivere, il mio pensiero libero era solo uno non tanti avere una casa ma avere un cesso, Un bagno personale. Dopo 3 mesi trascorsi in bagni pubblici o ad aspettare che il ristorante aprisse. La Teacher si tirò su con una risata fragorosa dopo aver letto il tema del giorno "you are such a funny person" ed io "yes finally I will have a bathroom".
Ma che ne sapeva lei delle file intermittenti che si protraevano anche mezz'ore intere per andare a fare un goccio.......e non da bere! Da lì la nostra casa condivisa in 4 o 5 a seconda di chi venisse ospitato da Nino, non ha mai conosciuto pulizie a fondo perchè la moquette essendo ricettacolo di acari e polvere senza HOOVER il respirapolvere era una vera condanna. io costretta a fare lo slalom gigante tra file di panni e piatti delle cene consumate nel dopo lavoro notturno.
Una sera ci mettemmo a fare a gara a chi faceva le patatine fritte dalle forme più originali, praticamente lasciammo l'olio sul fuoco e puzzammo di fritto per mesi. Ricordo che persino il gatto rimase intossicato da tutto quel fumo nero...la Tracy...la nostra bianconera Tracy. Cambiò colore anche lei da quel giorno. Non la chiamai più "patatina" scappò di casa. Come la storia del pesce Romeo a doppia coda prese un colpo di freddo perchè qualcuno della brigata cambiò l'acqua fregandosene della temperatura troppo bassa. Marco ebbe la brillante idea di accostare l'acquario davanti alla stufetta per farlo riprendere ma Romeo tentò il suicidio senza la sua Giulietta.
Stessa sorte avversa ai coniglietti della GreenHouse. Il troppo freddo li ibernò.
Avevamo la lavatrice rotta. Una bella rottura perchè lavare a mano e poi andare a stendere fuori a circa -10°C non è che fosse tanto piacevole. Era più il tempo che cadevo a terra su quelle lastre di ghiaccio con la conca dei panni che alla fine buttavo acqua bollente sotto il filo da stendere. Marco non se lo poneva il problema, lui ogni 10 giorni comperava lenzuola nuove sennò portava quelle usate direttamente in lavanderia.
Marco era un portento. Era capace di stare ore davanti ad un film senza proferire parola. Io e lui andavamo pazzi per i film Bollywoodiani che ogni domenica ci propinava la Bbc. Eravamo gli unici a schiantarci dal ridere: se ne cadeva l'aereo, tutti morti schiantati al suolo dopo un esplosione da bomba atomica....però eccoli tutti truccati a terra manco mezza ferita....insomma era come vedere un cartoons indiano ma con le persone vere. C'era Giordano il cantante italiano latin lover, c'era Alessio simpatico e figo, Ciccio che mangiava a tutte le ore, Gino pacioccone e Giancarlo il gentleman. Io e Gianluca l'unica coppia in mezzo a questa gabbia di pazzi.
Nino che scassava, la moglie Rosemary che l'aveva con me dicendo che ero la classica italiana rompiballe e lamentona e poi LUPO....il cane che aveva dato nome al ristorante IL LUPO da Nino.
Poi c'era anche il mostro di Baslow, un mendicante barbone talmente nero che l'unica cosa che gli vedevi erano gli occhi. Noi avevamo un pò terrore ma in fin dei conti non avrebbe fatto male a nessuno. Lo trovarono morto in una caverna del posto sopreso dal freddo e dalla neve che cadde copiosa quel dicembre 1996.
E poi il pensiero a Sarah, a Liz e David anche loro lì con noi a combattere in quel di Baslow...
Il ristorante fù venduto anni più avanti e Nino e Rosesmary si traferirono nel sud dell'Inghilterra.
Per fortuna che Giordano ( ER MITO) ci disse di presentare il Cv alla Virgin Hotel.
Facemmo il colloquio a Febbraio 1997. Ci presero subito io al Ristorante Avensbury del Mickleover Court Hotel e Gianluca al ristorante italiano Stelline nell'omonimo Hotel. Ma eravamo a Derby......la Virgin Company era il sogno di una vita.
Giusto se vi trovate a Derby e vi dicono di non passare per Normanton Road....beh seguite il consiglio....se raccontassi questa di storia altro che coincidenza significativa si rivelerebbe la storia del secolo.
Cinderella's dreams....
Niente ricette con questo post.....devo ancora digerire la sogliola dello chef spagnolo JUAN che per "insaporirla" dovette lavarla col Fairy Liquid ( detersivo per i piatti). Se si sopravvive a queste esperienze si arriva di sicuro alla meta.....al primo pronto soccorso disponibile. Un bacione
Comments
Semplicemnete Velia ;))